Glis glis 9

D aveva convinto M di esercitarsi al simulatore di volo ma i risultati erano stati piuttosto modesti …

  • Perché non ti impegni di più? Sembra che non hai voglia di imparare a pilotare.
  • Sì, hai ragione. È importante che impari bene tu che sei più portato.
  • Non sono d’accordo. Devi imparare bene anche tu. Siamo solo noi due e nel caso di un mio eventuale impedimento, dovuto a qualsiasi causa, devi provvedere tu a pilotare. Ricorda che i piloti sono stati sempre due fin dai tempi dell’antico volo a elica.
  • Va bene. Ci proverò con maggiore impegno. Contento? Ho imparato bene il volo automatico … Già è qualcosa!

Tutte le sere dopo cena, ormai diventato perfettamente umano, D passava ore seduto al computer. Una sera scoprì per caso una cartella il cui nome destò il suo interesse.

STUDIO PER LO SVILUPPO DI UN PIANO DI SOPRAVVIVENZA ATTRAVERSO L’EVOLUZIONE DI ORGANISMI VIVENTI DI NATURA NON UMANA.

Era notte fonda quando M si svegliò e si trovò sola, non era una novità D si coricava sempre dopo di lei. Questa volta il ritardo era veramente troppo, M si alzò e andò a cercare D.

  • Cosa fai ancora al computer?  È molto tardi. Perché non vieni a letto?
  • Ho trovato la nostra nascita.
  • Perché non la conoscevi già? 
  • Vieni qua, siediti. Non è la nascita personale mia o tua ma è il progetto base dell’evoluzione di organismi non umani, come noi.
  • Veramente? Interessante …Fammi vedere.

Insieme, davanti al computer, trascorsero l’intera notte. Il progetto era molto dettagliato e conteneva dettagli sul percorso evolutivo. D e M scoprirono così che in tutto il mondo, per lo meno nelle comunità più scientificamente dotate, erano stati sviluppati laboratori per l’evoluzione degli esseri non umani. Scoprirono anche perché erano stati scelti “animaletti” di specie diverse e non esseri umani. L’ambiente terrestre, anche quello protetto dalle cupole, era infettato da virus e germi: iniziati nel lontano 2019 con il virus Covid 19. Nel 2025 il virus Covid tornò più forte del primo. Malgrado gli sforzi possibili, la scienza non riusciva a debellare.

Il Covid 25 reagiva ai tentativi scientifici modificando velocemente la sua struttura. Questa modifica non solo permetteva l’immunità ma anche l’assimilazione dei farmaci che dovevano combatterlo, trasformandoli in sostanze nutritive spesso altamente energetiche.

La razza umana si era talmente indebolita che la sua sopravvivenza, anche in ambienti sterili, era a rischio. Tutto ormai era contaminato. Questo era il motivo che spinse la ricerca di un’eventuale evoluzione di piccoli animali molto resistenti, isolati e allevati in laboratori più o meno naturali e sterili. Dieci laboratori, stando agli ultimi dati trovati, su tutto il pianeta stavano raggiungendo risultati validi. Dieci laboratori significavano dieci coppie evolute. Non erano soli allora. Come avrebbero fatto a trovare gli altri? Questo non era precisato perché la cartella non era stata più aggiornata dalla fatidica data 21/03/2065.

Se la scoperta del progetto di sopravvivenza aveva chiarito la loro conoscenza, aveva prodotto altri dubbi sul futuro. L’ultima parte del progetto, anche se non completa, presupponeva la partenza dal pianeta. Il simulatore di volo era predisposto per una navetta spaziale non per un razzo vettore. Una navetta non poteva viaggiare nello spazio con tempo e distanza limitata, impossibile raggiungere un eventuale altro pianeta. Forse la soluzione era programmata ma, anche approfondendo l’interrogativo con M, D non aveva intravisto soluzioni.

Altro interrogativo era l’esistenza di dieci coppie. Questo significava un eventuale riunione delle coppie al momento della partenza. In parte il secondo interrogativo chiariva il primo, forse le navette dovevano raggiungere una base di partenza. Ma dov’era la navetta spaziale? La logica la situava vicino all’alloggio sotterraneo. Ma dove? D interrogò anche il computer ma non ebbe risposta.

Meticolosamente ispezionò tutto l’alloggio, compreso i box e la palestra, cercando eventuali passaggi celati o vani adiacenti ma tutto fu inutile. L’unica cosa che trovò, in un comparto dell’armadio nel locale letto, furono due tute spaziali con relativo casco e un piccolo respiratore posteriore, certamente di nuova generazione.

Dopo due settimane dalla discesa nell’alloggio sotterraneo, grazie alle radiazioni del cilindro, il fisico di M e D aveva raggiunto fattezze umane complete. Mancavano solo una quarantina di ore per poter abbandonare la seduta di irraggiamento nel cilindro.

M consigliata dal computer aveva confezionato due abiti, uno per lei e uno per D. Aiutata da alcuni automatismi connessi. Erano molto “eleganti” perché brillanti e di colori vivaci, merito del materiale plastico di cui erano formate. Materiale prodotto dalla particolare stampante. L’unica difficoltà Emme l’aveva trovata nel taglio, anche se predisposto dal computer. La saldatura a caldo delle parti invece era stata molto semplice. La principale caratteristica degli abiti era la sua aderenza al corpo per l’elasticità del materiale stesso. Quando Emme aveva provato il suo abito D era rimasto entusiasta e non aveva potuto fare a meno di commentare:

  •   Questa tuta aderente mette in mostra tutta la tua femminilità! Sei proprio diventata una donna piacente.
  •   Prova la tua. Così vediamo anche tu come stai.
  •   Subito. Ma non ti aspettare nulla, il mio corpo non ha curve da esaltare.
  •   Curve non so, ma muscoli ben sviluppati ne hai.

Era vero negli ultimi tempi mentre Emme era sempre più femminile D aveva sviluppato un buon apparato muscolare, era stato ovviamente programmato per essere maschio secondo il vecchio concetto naturale. I maschi e le donne da molte generazioni avevano corpi abbastanza simili. Il vecchio “concetto naturale” era stato considerato valido per la sopravvivenza. Una donna e un uomo con corpi sani e primitivi ma con una mente evoluta, il progetto di una nuova umanità. Una partenza iniziale per ricominciare una futura involuzione della specie questo era stato il commento di alcuni pessimisti scienziati.

Il suono improvviso di una sirena intermittente spaventa M e D, immediatamente raggiungono la stanza del computer per verificare cosa stia succedendo. Quando raggiungono la stanza, il messaggio è già sul computer:

EMERGENZA – ENTRO 48 ORE LA BASE DEVE ESSERE LASCIATA. IRRAGGIARSI QUANTO PIU’ POSSIBILE PER COMPLETARE IL LIVELLO EVOLUTIVO. INDOSSARE LE TUTE E IL CASCO AUTORESPIRANTE PER RAGGIUNGERE LA NAVETTA. IL VANO PER L’ACCESSO ALLA RAMPA DI PARTENZA È STATO PREDISPOSTO NELLO SPAZIO PALESTRA.

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