Il rudere – quinta parte

Restiamo fermi e pensierosi.

Quando gli occhi si abituano, vediamo una  grande scala che sale nella luce. Prendo Giulia per mano, per infondere coraggio a entrambi, e le dico: – Aspettavamo qualcosa no? E ora cosa facciamo?

La sua risposta è immediata: – Saliamo.

Pian pianino ci avviciniamo al varco. Appena l’attraversiamo la luce diminuisce e di fronte a noi si concretizza uno scalone rivestito di marmo bianco e verde.

Insieme poggiamo un piede sul primo gradino. Ci fermiamo e ci guardiamo. Sottocchio vediamo che il varco dietro di noi è scomparso. Ora c’è una parete rosa.

Decisi. Accada quel che accada, continuiamo a salire.

Quando il nostro orizzonte supera l’ultimo gradino, un salone appare al nostro sguardo. Non è arredato. Ci sono tre finestre, una porta e un grande specchio.  Riconosciamo la principessa insieme a due donne, indossano eleganti abiti lunghi. Completano la scena due maschi, anche loro con abbigliamento medioevale. Uno alto e magro che parla con una giovane donna. L’altro insieme alla principessa si accorge della nostra presenza.

Finita la salita, la principessa sorride e ci viene incontro. Quando è vicino a Giulia, le parla. Io non sento quello che dice. Guardo  Giulia e quasi non la riconosco. Ha un vestito lungo di colore azzurro, i capelli rialzati decorati con un monile d’oro. Anche lei muove le labbra ma non sento nemmeno la sua voce.

A gesti, la principessa ci invita a seguirla. Giulia mi parla:

– È tutto un mistero. Non ti preoccupare. Capisco il linguaggio della principessa e riesco anche, più o meno, a parlarlo. Alcune parole sono simili al latino antico.

– Io non ho sentito il suono delle vostre parole. Vedevo solo le labbra che si muovevano.

– L’ho intuito e le ho detto che tu sei uno straniero. Non ti preoccupare. Ti dirò tutto io. Tu stai zitto e sorridi a tutti. – così mi ha detto Giulia per tranquillizzarmi.

Guardo Giulia mentre viene presentata a uomini e donne presenti nella grande sala. Gli uomini le baciano la mano, le donne la ricevono con un leggero e gentile abbraccio.

La mia ragazza mi appare affascinante come una donna di un’epoca medioevale. Il suo vestito ha un leggero strascico ed è molto scollato mostrando buona parte del seno. Tutte le donne, comprese la principessa, non mostrano null’altro che formose mammelle.

In un grande specchio con la cornice dorata mi accorgo che anch’io ho un abito medioevale. Mi sta bene, è molto elegante. Mi guardo e sono soddisfatto, anch’io sono un bell’uomo dell’epoca, nel mio abito sfavillante.

La dama con il vestito lilla apre una grande porta. L’uomo alto, forse il principe, conduce la principessa verso la nuova stanza. Lei lo segue poggiando con leggiadria la sua mano su quella dell’uomo. Anche l’altro fa coppia nello stesso modo con Giulia.

Ho osservato come gli uomini porgevano la mano in attesa che la dama, accettando, poggiasse la sua.

Invito l’altra dama. È una giovane donna. Accetta e poggia la sua mano sulla mia con un sorriso.

Seguo le altre coppie ed entriamo in una nuova sala.

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