Il ricordo
La stanzetta abbandonata ebbe bisogno di una spolverata e di un’arieggiata a finestra spalancata.
La pizza al ristorantino sotto casa aveva il solito buon sapore, il vinello leggero e frizzante metteva allegria ai due innamorati.
Finito il pranzo, una passeggiata lungo la riva concluse la mattinata. Decisero di rimanere anche la domenica perché certamente la prossima volta sarebbe stato un week-end dopo gli esami di maturità.
Il sabato sera, a letto, i due ragazzi si abbandonarono alle effusione d’amore. All’inizio tutto andò bene, quando però il rapporto si intensificò per Riccardo fu bello ma per Sara qualcosa non andava. La sensazione della mattina sminuiva e quasi annullava il godere, trasformandolo stranamente in frigidità. La ragazza, anche se si costringeva a partecipare con entusiasmo, rimaneva impassibile interiormente. Tanto da rasentare un senso di fastidio nell’amplesso.
La domenica, tranne il breve tempo per il pranzo e la cena, Sara la dedicò completamente allo studio. Riccardo non volle disturbarla e, su un piccolo televisore portatile, vide la partita di calcio della sua squadra preferita.
Dopo uscì per una passeggiata solitaria lungo la riva, anzi in compagnia di un cagnolino randagio.
Quella sera a letto fu la prima domenica che non fecero sesso. La ragazza era molto stanca ma anche molto pensierosa per come era iniziato e concluso il sabato sera.
Il lunedì mattina ancora prima dell’alba i due ragazzi erano già svegli e pronti per partire. Dopo il weekend, era sempre una corsa contro il tempo. Alle otto e trenta iniziava la scuola per lei e il lavoro per lui.
Il viaggio di ritorno fu tranquillo i due ragazzi erano, come sempre, affiatati e felici. Il lungo e profondo sonno di Sara aveva affievolito il ricordo del sabato. La ragazza aveva ripreso l’allegria mattutina del solito ritorno del lunedì. Interrotta solo un poco da un leggero e quasi piacevole brivido quando vide l’insegna del distributore dell’avventura del sabato mattina. Chiuse gli occhi e il ricordo della sensazione fece fremere, per un attimo, il suo adolescente corpo.
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