Angelika, indossati abiti borghesi e rubato il tesoretto del convento, partì per l’Italia alla ricerca dei discendenti delle famiglie: Rosset, Antonazzo, Carretto e Franceschi. Portò anche l’antico libro nel quale sperava di scoprire i due cognomi non trovati.
Giunta nel paese dove erano state esiliate le due famiglie, si recò al comune per informazioni e fu ricevuta dal sindaco.
– Bongiorno Sindaco.
– Buongiorno a lei.
– Mi scusi del cattivo Italiano. Sono germanica e sono per la ricerca di due famiglie che molti anni antichi si trasferirono dalla Germania in Italia proprio da queste parti.
– Non si preoccupi. Il suo italiano si capisce. L’ha studiato a scuola?
– No. Ho due suore che sono italiane. – Angelika si corresse subito – Due amiche.
– Due amiche suore?
– No sindaco. Due amiche. Suora è sbagliato.
– Conosce il cognome delle due famiglie?
– Sì. Rosset e Antonazzo.
– Venga. Cerchiamo nell’archivio storico.
Nell’archivio, il sindaco presentò Angelika alla capoufficio.
– Angela, lei è Angelika. Viene dalla Germania per conoscere la sorte di due famiglie venute nel nostro comune molti anni fa. L’affido a te.
– Va bene sindaco. Buongiorno Angelika sono a sua disposizione.
Le due donne si guardarono con interesse diverso. Una scrutò nella mente dell’altra se vi fosse una predisposizione alla cattiveria; l’altra si concentrò sul fisico della bella donna tedesca.
– Ciao Angela – pronunciò Angelika, mentre era ancora a indagare sul “sentimento”.
– Scusatemi, belle ragazze, ora ho una riunione di giunta. Tornerò più tardi – disse il sindaco.
Rimaste sole, le donne continuarono a scrutarsi.
Angela si alzò in piedi mostrando quello che la scrivania nascondeva : – Venga Angelika, purtroppo il computer è aggiornato sullo stato di famiglia solo per l’ultimo ventennio. In quale periodo le due famiglie si sono trasferite qui da noi?
– Credo intorno all’anno mille. – rispose pronta Angelika – mentre la mente, non sua, pensava un fisico così prorompente non può essere immune.
– Anno mille? L’archivio antico è nel sotterraneo. Speriamo di trovare qualcosa. – pronunciò sorpresa e poi aggiunse – Andiamo a prendere l’ascensore.
Le cedette il passo: – Prego signorina Angelika s’accomodi.
– Angela dammi il tu. Per me è meglio parlare e capire. – mentre proponeva la maggiore confidenza prendeva a braccetto la ragazza toccandola capirò qualcosa di più pensava.
Nell’ascensore, Angela sentì un leggero malessere mentale, come una leggere fitta che circolava nella sua testa: il demone sondava.
Giunte nel sotterraneo, Angela scelse un armadio di legno tanto antico che, quando aprì il grande sportello, questo cadde ai suoi piedi in frammenti. Sul primo ripiano un cartellino sbiadito aveva un trattino e uno zero.
– È rimasto solo uno zero dell’anno mille. – commento Angela mentre prendeva un pacco di documenti legato da uno spago. – Questi sono i documenti più antichi – aggiunse.
Mentre sistemava il pacco sopra un tavolo, lo spago si frantumò in più parti.
– Dicevi Rosette e Antonazzo? – chiese ad Angelika.
– Rosset – corresse lei.
Angela iniziò a prendere alcuni fascicoli mentre diceva: – Non sono in ordine alfabetico, dobbiamo aprirli tutti, anche perché la scritta esterna è poco visibile.
Le due donne sedute vicine, aprirono tutti i fascicoli ma non trovarono nessuna famiglia con i cognomi cercati.
Il demone, al momento poco interessato alla ricerca, cercava di provocare l’istinto della femmina. Angela pensava come risolvere il problema, intanto sentiva il corpo di Angelika molto vicino al suo.
La sua reazione fu improvvisa, si alzò allontanandosi dalla donna. Tuttavia la tedesca, ignara della mente maschile che la possedeva, aveva intuito un comportamento strano del suo corpo, anzi delle sue mani.
– Come facciamo la soluzione – blaterò Angelica nel suo cattivo italiano.
– Le famiglie che cerchiamo erano, per caso, ricche? – chiese Angela.
– Sì. Anche molto.
– Allora dobbiamo cercare nelle proprietà. – disse Angela dirigendosi verso un altro armadio adiacente al primo ma in condizioni molto migliori perché più moderno e metallico.
Appena apri lo sportello esclamo: – Bene, le proprietà sono in ordine alfabetico. Ecco l’elenco. – prese la rubrica/elenco e aggiunse – Antonazzo è la cartella numero zero otto.
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