Angelika nata nel 980, da genitori nobili, a otto anni la sua mente fu influenzata, durante una gita nei pressi della caverna dei demoni, da uno di essi. Negli anni successivi dimostrò un carattere ribelle agli occhi degli altri ma nascondeva bene la sua vera cattiveria. All’età di nove anni, disubbidendo alla mamma, salì sul tetto della piccola cappella di famiglia insieme al fratello di due anni più piccolo di lei.
– Guarda che panorama. Vieni ti insegno a volare.
– Ma io non sono un uccellino, – replicò il fratellino – non ho le ali.
– Le ali non servono. Ti guiderò io con la mia mente. Togliti le scarpe per volare meglio.
Fiducioso il piccolo si gettò nel vuoto. Angelika, con i poteri del demone che possedeva la sua mente, riusciva a farlo librare nell’aria.
– Che bello – urlava il fratellino.
– Ora vola sempre più in alto, più in alto e dopo tutto finirà. – incitava la voce di Angelika.
Così fu. Il piccolo precipitò sfracellandosi sul selciato.
Altri bambini della zona ebbero incidenti mortali e altri rimasero segnati da gravi menomazioni.
Nel borgo anche altri posseduti compirono azione malvagie che spesso portavano alla morte di abitanti della zona.
Il borgomastro pensò, come molti cittadini, a una maledizione e con l’aiuto del vescovo riuscì a individuare sei invasati. Catturati, furono sottoposti a esorcismi vari. Durante una di queste sedute, l’esorcista si accorse che, quando i soggetti erano in luoghi più lontani dal borgo, maggiori erano i risultati del suo intervento.
Fu così deciso di esiliare dal territorio, scortati dai gendarmi e dai militari, l’intera famiglia degli invasati . La scelta della nuova residenza fu il suolo italico anche per la barriera naturale che offriva la catena montuosa delle Alpi.
Angelika non fu esiliata per la nobiltà della sua famiglia, l’alternativa fu la vita monacale. I genitori la condussero nel convento vicino Bremen. Dopo appena un anno, sostituì la madre superiore morta in circostanze misteriose.
Gli effetti della sua malvagità e delle continue punizioni delle suore rimasero segreti nella clausura del convento. Mai nessuno sospettò del continuo arrivo di fanciulle che sceglievano la vita monacale e della strana epidemia mortale che ogni anno “svuotava” il convento.
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