2 La cerimonia

Secondo episodio del racconto ancora senza titolo.

Così il nonno accoglie Lucilia: – Benvenuta tra noi. In un mio sogno ti ho vista che portavi a due mani un grande  calice di fuoco. Poi sei sparita con il calice ma il fuoco è rimasto.

– Ciao Nonno. Posso chiamarti anch’io come se fossi una nipote? Ciao Rodo. Nel tuo sogno hai visto bene: il fuoco è una delle mie arti magiche, ma non è molto distruttivo ed è piuttosto fatuo.

Interviene Fores: –  Penso che la cosa importante sia di completare al più presto il nostro gruppo.

Rodo: – Ciao Lucilia. Fores tu sai come è possibile contattare gli altri del gruppo? Ho capito che quando le punte della stella diventano rosse è presente un nuovo componente..

Fores: – Esatto Rodo, ha intuito bene. Per completare il gruppo bisogna portare la pietra a casa del Vecchio.

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– Prendo io la stella – dice Rodo e si inchina per sollevarla.

– Tu non puoi. La stella deve portarla il Vecchio. È lui che gestisce il gruppo. Ma stai tranquillo, la stella sarà tua quando saremo pronti. – chiarisce Fores.

Il vecchio prende la stella e dice: – Andiamo. Sento che non possiamo perdere tempo.

– Sì, il tempo è veramente poco per ciò che dobbiamo compiere. Ma solo all’alba è possibile completare il gruppo. Porta a casa la pietra e domattina io e Lucilia verremo per la cerimonia.

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È ancora buio quando Fores e Lucilia giungono a casa del Vecchio, che li accoglie con queste parole: – Salve a voi figli della Foresta. Stanotte ho sognato la cerimonia che stamane andremo a compiere. So dove sistemare la stella e ho anche visto altri  tre membri che completeranno il nostro gruppo, hanno sembianze diverse dalle nostre ma non so altro.

Fores chiarisce: – Hai visto bene, infatti non sono di questo pianeta. Sirius viene dalla costellazione del Cane Maggiore e Velia da quella di Orione. L’ultimo, Spaces, è un essere di pura energia, può prendere forme diverse ma la sua permanenza sui pianeti deve essere breve perché potrebbe entrare in contrasto con l’energia dei pianeti stessi.

Mentre Fores parla, arriva anche Rodo che interviene: – Mi sembra un gruppo di guerra.

– Non è di guerra per lo meno all’inizio ma deve essere pronto anche a combattere quando sarà il tempo – chiarisce l’elfo.

– L’alba è vicina. Andiamo. La stella è già nell’orto e so quale sarà la sua collocazione. – conclude il nonno

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Il vecchio sistema la stella al centro e prende il suo posto sul tronco. Gli altri rimangono vicino alla stella. Le punte rosse della stella lampeggiano tranne una. La stella ruota in modo che la punta rossa indica il Vecchio. Rodo intuisce che i loro posti sono assegnati dalle punte rosse che lampeggiano.

– Ecco questi sono i nostri posti – esclama, rivolgendosi a Lucilia e Fores. Ora vado al palo indicato da una punta rossa che lampeggia. Ditemi se smette di lampeggiare.

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Il ragazzo si sposta vicino al palo che ha scelto ma Lucilia gli dice che la stella corrispondente continua a lampeggiare.

– Lucilia vieni tu, potrebbe essere il tuo posto.

La fanciulla prende il posto di Rodo.

Fores urla: Sì, Rodo è giusto il posto suo, la punta è rossa.

– Fores vai a uno dei due posti dove ancora la punta lampeggia. Io vengo a osservare la stella. – dice Rodo.

Rodo vede la punta corrispondente a Fores che non lampeggia più. Lo avvisa e si dirige verso il suo posto, indicato dal l’ultimo lampeggio.

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Appena prende posto, in un’atmosfera magica, il pergolato sparisce e una grande stella azzurra a sette punte lo sostituisce, un’altra unisce i pali alla base. Quest’ultima è di colore grigio metallo con il contorno azzurro. La pietra con la stella diventa più piccola.

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Vicino ai tre pali liberi appaiono cilindri viola trasparenti. Una femmina  e un maschio compaiono in due di essi, hanno sembianze simili agli umani. Il terzo rimane vuoto.

Così il Vecchio accoglie i due arrivati: – Benvenuti nel nostro mondo. Conoscete la nostra lingua? Vi chiedo di presentarvi.

Parla l’essere femminile: – Sì. Ora la conosciamo. Io sono Velia, vengo dalla costellazione di Orione.

– Hai una spada dietro le spalle e un pugnale nella cintura. Sei una guerriera?

– Sì. Il mio scopo è di proteggere voi umani.

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– Io sono Sirius, vengo dalla costellazione del Cane Maggiore.

– Sei anche tu un guerriero? – chiede il Vecchio.

– Sì e no. I miei poteri sono diversi, non ho bisogno di armi.

Io sono il Vecchio: – indicando gli altri man mano che dice il nome – Lui è Rodo, mio nipote. La fanciulla alla mia destra è Lucilia, figlia della foresta. Così come Fores, che vedete vicino a Rodo. Ma perché l’ultimo cilindro è vuoto?

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Risponde Velia: – Sembra vuoto ma non lo è. È occupato da Spaces, una pura forza dell’universo. Quando sarà necessario apparirà. Noi tre ci conosciamo da molto tempo. Abbiamo condiviso molti interventi su altri pianeti. Ora la terra ha bisogno di noi.

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