Prima di disegnare la pianta di un appartamento, riepilogo tre metodi semplici per porre in prospettiva una superficie sul piano di terra. Prendo come esempio un quadrato.
Il primo metodo è quello di ricavare i punti (1,2,3 e 4) facendo passare per gli stessi i segmenti paralleli a quelli che sono serviti per ricavare i punti di fuga (PF), partendo dal punto di vista (PV).
Proietto sulla linea di terra i punti, quindi li invio ai punti di fuga, le intersezioni mi danno i punti stessi in prospettiva. Basta che li colleghi e ottengo il quadrato.
Ingrandisco il dettaglio prospettico.
Il secondo metodo consiste nell’adoperare le proiezioni dei punti dal PV sulle linee parallele che ho adoperato nel primo metodo. Ovviamente in una figura semplice, sono poche le dette linee.
L’intersezione tra le linee di proiezione (sono verticali perché rappresentano un piano) e le linee di fuga mi danno la posizione dei punti. Basta unirli.
Il dettaglio prospettico del secondo metodo.
Per il terzo metodo, adopero i punti di misura (PM) che si ricavano facendo ruotare sul quadro la distanza tra il PV e i PF.
La distanza “a” rappresenta il lato del quadrato.
L’intersezione tra le linee ai PF e quelle che vanno ai PM, mi danno sempre i punti del quadrato.
Il dettaglio del terzo metodo.
I metodi sono equivalenti per cui è possibile adoperare l’uno o l’altro anche nello stesso disegno.
Passo ora alla prospettiva della pianta architettonica di un appartamento.
Sistemo la pianta inclinandola e ponendo un angolo della stessa sul quadro. Ottengo i PF con le parallele ai lati dell’appartamento dal PV.
Procedo con il primo metodo (quello delle parallele …)
Per disegnare i gradini della scala ho adoperato il teorema di Talete per una maggiore precisione.
La misura “a” rappresenta lo spessore del muro.
Dettaglio (Talete).
Dettaglio della pianta senza linee di costruzione..
In una delle prossime lezioni svilupperò la stessa pianta in altezza, come spaccato prospettico.