Un altro racconto vecchio di cassetto.
La mattina del primo freddo invernale, Lucia si sveglia presto. Avrebbe voluto rimanere sotto la coperta ma non può, il lavoro è parte del suo quotidiano impegno. Svogliata raggiunge il bagno, per iniziare a prepararsi. Distrattamente guarda lo specchio e vede la sua immagine sorridere. Stringe le labbra e ne osserva il riflesso, anche l’immagine smette di sorridere. Mentre si prepara, l’orologio del campanile batte sette rintocchi.
È in ritardo, velocemente conclude pettinandosi. Mentre torna in camera per vestirsi, incrocia il marito che la guarda sorridendo. Lei gli dice: – Ciao, sono in ritardo… corro. – Lui la guarda e con un sorriso, ancora più “aperto”, risponde: – Ciao, corri… piano.
Non ha tempo di fare colazione, pensa prenderò una brioche e un cappuccino al bar vicino all’ufficio.
Ciao mamma – le dice la figlia e sorridendo aggiunge – noi già abbiamo finito.
– Lo vedo, dalle briciole e dal disordine sul tavolo, metti un po’ a posto, io sono in ritardo. Ciao. – risponde lei mentre sente una leggera carezza sui capelli e una voce conosciuta.
– Anch’io sono in ritardo. – Si gira ed è accolta dal sorriso luminoso del figlio. – Vuoi un passaggio? – gli dice.
– No, mi viene a prendere un amico, anzi è già arrivato l’ho visto dalla finestra. – risponde lui.
Mentre è in auto, pensa che hanno tutti da sorridere stamattina? Anche quando parcheggia l’auto, le persone che passano vicino sorridono. Comincia quasi a innervosirsi. Forse ho qualcosa di ridicolo pensa. L’orologio della torre batte otto colpi.
Si è appena seduta al suo posto di lavoro, quando un uomo entra. – Buongiorno – ha un foglio in mano. Lucia si alza e risponde: – Buongiorno a lei. Vuole una fotocopia?
– Sì, grazie. Tre.
L’uomo ha intorno al collo una strana sciarpa bianca, sembra morbida ed evanescente come una nuvola. Le porge il foglio, un brivido percorre la schiena di Lucia: il foglio è bianco!
Vorrebbe dire qualcosa ma lui sorride e dice: – La prego, non dica nulla. Mi faccia le tre copie.
Quest’ultimo sorriso, che corona quelli dell’intera mattinata, l’affascina e nella sua mente non trova un motivo per non fare le copie. Sorride, prende dalla mano il foglio e lo inserisce nella fotocopiatrice. Pochi secondi e le copie sono pronte, le dà all’uomo rabbrividendo: i fogli consegnati non sono bianchi, proprio al centro troneggia una scritta in corsivo. Non riesce a leggerla, l’uomo ringrazia, paga e va via.
Passa solo un attimo, lei si ricorda che non gli ha consegnato l’originale, prende il foglio bianco dalla fotocopiatrice e insegue lo sconosciuto. Fuori fa freddo ma lei esce senza coprirsi, non vuol perdere tempo. Guarda a destra poi a sinistra, la strada è quasi deserta, solo alcuni passanti infreddoliti ma dell’uomo nessuna traccia: è sparito. Sente un brivido, questa volta è per il freddo, ritorna dentro. La curiosità è forte, rimette il foglio e ne fa una copia.
Lo legge: Lucia questo foglio è bianco e bianco ritornerà dopo che l’avrai letto. Conservalo è tuo. Ogni volta che lo prenderai sarà pronto per ricevere le parole dei tuoi pensieri, le tue idee e tutto quello che darà alla luce la tua mente.
Lucia ha capito. Il sorriso e il foglio saranno gli amici della sua nuova esistenza.
L’orologio della torre batte nove colpi.
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Bello. Sembra dire poco e invece dice molto 🙂 Un abbraccio.
Bello. Sembra dire poco e invece dice molto 🙂 Un abbraccio.
A un doppio commento … doppio abbraccio.
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