I racconti del cassetto
Questo racconto, scritto anni fa, l’ho preso dal “cassetto”. Ancora altri attendono di essere revisionati e illustrati.
Quella Domenica mattina le nuvole erano strane, non tanto come forma ma come colore. A un primo sguardo sembrava crema ma, fissandolo con maggior attenzione, il giallo era color polenta.
Vagabondava per casa spostandosi da una finestra all’altra per meglio osservare il cielo. Fu così che quando iniziò la pioggia si accorse della stranezza: le gocce che cadevano sulla strada si spiaccicavano in maniera strana sull’asfalto, proprio come se fosse polenta.
Divoratore di notizie televisive subito si trasferì sulla poltrona predisposta per il televisore, accese l’apparecchio, comparve la presentatrice ma non l’audio. Le ultime notizie scorrevano nei sottotitoli: tangenziale a traffico limitato per incidente – una madre non riconosce il proprio figlio – strano fenomeno atmosferico colpisce la nostra città.
Non lesse altro. Troppo misera la notizia proporzionata al suo interesse, ritornò alla finestra.
Lo strato di “polenta” andava crescendo tanto che sulla via le persone avevano difficoltà a muoversi, sembravano camminare sulla colla. La pastrocchia rimaneva attaccata sotto la suola delle scarpe e ogni volta che il piede posava per terra lo strato aumentava.
Sugli ombrelli, sui cappelli e anche su i capelli di qualche temerario lo strato polenta era sempre più consistente.
Una voce risuonò alle sue spalle, aveva lasciato il televisore acceso. Si spostò velocemente sulla poltrona, ora c’era l’audio ma non il video.
Attenzione, attenzione i cittadini sono invitati a non uscire di casa. La strana pioggia che sta colpendo la nostra città risulta nociva per alcune sostanze. Per la vostra sicurezza continuate a seguire i prossimi comunicati.
Il secondo comunicato, poco dopo, fu ancora più allarmante: Attenzione è stata individuata la sostanza allergica alla pioggia sembra si tratti del metallo.
Il terzo comunicato non fu trasmesso. lo schermo trasmetteva solo l’effetto neve. La pioggia fuori la neve dentro, pensava, ma non era il caso di cogliere la freddura.
Si spostò di nuovo alla finestra, le antenne, le ringhiere e i comignoli del palazzo di fronte si scioglievano, ovvero si fondevano sotto la pioggia.
Aveva bisogno di notizie e accese la radiolina a pile, perché proprio in quel momento la corrente elettrica andò via.
Attenzione, attenzione.. sembra che qualsiasi sostanza è attaccata, in maniera distruttiva, dalla strana pioggia. Anche la radio zittì.
Vide anche la maggiore difficoltà dei pochi arditi viandanti che si muovevano, o meglio si trascinavano su un impasto che copriva tutto, nascondendo marciapiede e strada.
Corse alla finestra, qualcuno dei viandanti si muoveva ancora lentamente a quattro zampe ma non aveva più i piedi, a qualcuno iniziavano a sparire anche le mani. Tutto accadeva senza sangue, prima le parti poi l’intero corpo si dissolveva nella sostanza appiccicosa.
Sentì un rumore viscido e leggero alle sue spalle, nell’angolo del soffitto colava la “polenta”.
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