L’amore oltre la vita

Il testo di questo racconto è pubblicato nell’antologia “L’amore è un’erba spontanea” nella serie Le Ossidiane – Alcheringa Edizioni.

La mia amica Sara me lo presentò alla sua festa di compleanno. Mi aveva già parlato di lui, le piaceva molto quello strano ragazzo pensieroso.

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Quando Simone mi parlò, fui colpita dalle sue parole. La realtà della vita per lui era solo uno stato mentale, un continuum esistenziale che procedeva lungo tante vite. Conoscevo la teoria della reincarnazione ma sentirla sembrava avesse un valore diverso. Non ne ero proprio convinta, ma dalle domande che gli posi, lui  si accorse che ero affascinata dall’antica concezione dell’esistenza.

Lo ascoltai per tutta la serata. A fine festa eravamo sul terrazzo sotto il cielo stellato di primavera.

– Guarda che cielo meraviglioso è infinito  – mi disse. –  Non ti sembra assurdo che un misero essere come me possa rimanere per l’eternità se stesso. Che senso ha? Ritornerò nell’Uno, dove la mia anima purificata si reincarnerà nuovamente.

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Nell’autobus al ritorno verso casa, le sue parole sotto il cielo mi dilatavano le meningi. Come era possibile che un ragazzo giovane come lui avesse tanta saggezza? La mente lo elevava al di sopra delle cose terrene.

Il fragore di uno scoppio spense i miei pensieri.

 

Sento un fastidio alla bocca, un dolore allo stomaco e il corpo percorso da brividi. Apro gli occhi, sono in un letto d’ospedale. Sento le membra pesanti, non posso muovere nemmeno un dito. Sono intubata, mi è rimasta solo la vista offuscata e l’udito.

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Una voce mi parla. – Coraggio, ce la puoi fare. Eri a pezzi ma ti abbiamo ricostruita.

Intravedo un viso, e anche se un tubicino blocca la lingua,  chiedo sottovoce: – Chi sei? Cosa è successo? Dove sono?

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– Sono Sara. È stato un attentato palestinese, l’autobus è esploso. Sei nel migliore ospedale di Tel Aviv.

ScoppioAutobus

– Sara? La mia amica?

– No. Sono l’infermiera del reparto. I tuoi documenti sono andati distrutti. Sai come ti chiami?

– Non mi ricordo nulla. Solo Sara.

Sono passati sei giorni, mi sento meglio. Inizio a ricordare. Sono venuti a trovarmi Sara insieme ai miei amici, mia madre e mio padre.

Stamattina ancora non ho ricevuto visite. Penso di riposarmi un po’, vorrei chiudere gli occhi ma … È qui di fronte a me.

– Simone! – urlo.

Mi guarda con gli occhi meravigliosi.

– Se urli così, non stai tanto male.

Ha ragione, è bastato vederlo che già sento la vita che riprende e travolge il mio essere.

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Sì. Ora mia vita è stravolta. Sono passati tre mesi, sono convalescente e ospite di Simone. Lui abita a Haifa, vicino al mare, in una casa di proprietà della madre.

Il primo mese mi ha curato e accudito con affetto. Il vivere insieme ci ha trasformati lasciando affiorare una passione travolgente.

– Pensavo che la vita materiale fosse una banalità dell’esistenza ma ora insieme a te ho scoperto che non è così. La forza che è in noi ha bisogno  della materia. Sento di diventare un essere completo quando mi unisco a te.

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Ora sono  guarita.  Da più di un anno lavoro in una ditta di import/export, alla periferia della città di Haifa.  Oggi è stato il giorno del bilancio aziendale e ho fatto tardi.  Salgo sull’autobus che mi condurrà a casa, dal mio amore. Sono molto stanca, mi si chiudono gli occhi.

Nel sonno sento delle voci:

– I parametri sono diventati normali.

– Finalmente! Sono otto anni che la manteniamo viva.

– Era un strano coma. L’encefalogramma normale, il suo corpo che vibra ma non riesce a svegliarsi.

Apro gli occhi, vedo volti sorridenti.

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Dopo due mesi sono guarita. Nessuno sa che è la seconda volta.

La convalescenza la passo a casa dei miei genitori, a Tel Aviv. Sara viene a trovarmi spesso con le figlie gemelle, belle come lei. Di Simone non sa nulla. È partito anni fa, pensa che sia in India.

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Appena ritornata alla vita pensavo di cercarlo ma poi, come avrebbe detto lui che senso ha?

Vive nel ricordo del mio meraviglioso amore e sono convinta: non so quando, né dove … ma un giorno sarò ancora insieme a lui.

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2 risposte a L’amore oltre la vita

  1. Valeria Barbera aka Recenso ha detto:

    Avevo letto questo bel racconto nell’antologia e con le illustrazioni è ancora più affascinante. Che bello leggerti, Dino. Bacioni 🙂

  2. Pingback: Elenco racconti | disegnare da adulti

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