Lungo il nuovo viale alberato, ILfi vede la stessa ragazza bionda della sua disavventura con l’auto del padre.
Anche questa volta è affascinato.
– Finalmente sono settimane che la cerco.
– Aaargh!
– Povero me.
– Ogni volta che ti guardo, mi succede qualcosa. Sei stregata?
– No. È solo la tua sfortuna.
– Chissà. In questo momento mi sembra di essere fortunate. Finalmente posso parlarti.
– Ma ora devi andare al pronto soccorso, il sopraciglio sanguina molto.
– Sì. Mi sento anche frastornato. Ora chiamo casa.
– Non perdere tempo. All’ospedale ti accompagno io.
– Ora mi fai sentire ancora più frastornato.
– Cosa è successo?
– Ho urtato un albero del viale.
– Ma dove avevi la testa?
– Chi è questa bella ragazza? È una tua amica?
– Ora penso proprio di sì. È stata lei che mi ha soccorso e mi ha accompagnato all’ospedale.
Alcune sere dopo.
Tecnica di elevazione.
– Vicino a te mi sento un tappo.
– Sono io che sono fuori misura. Tu sei quasi normale.
– È quel “quasi” che mi preoccupa.
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