L12 – DISEGNI RELATIVI ALLA QUINTA e SESTA LEZIONE DELLA II parte (superfici e volumi nello spazio)
La prospettiva
Gli elementi principali della prospettiva centrale, come ho descritto nella lezione relativa, sono:
l’ Orizzonte, il Punto di fuga e i Piani principali.
Con la matita traccio l’Orizzonte tenendo premuto Ctrl (per avere l’orizzontalità), poi il Punto di fuga (piccolo trattino verticale, matita e Ctrl). Da questo traccio le linee di fuga, ovvero traccio solo la prima linea (quella nera), tutte le altre (le rosse) le ottengo duplicando la stessa linea.
Prima di duplicarla con , con
ottengo i nodi. La linea duplicata posso spostarla dove mi occorre ruotandola con il nodo opposto a quello sull’orizzonte con la manina
. In questo modo ho sempre preciso il punto di fuga sull’orizzonte.
I piani principali posso tracciarli con il rettangolo se sono regolari. Di solito il rettangolo che disegno è colorato con un colore adoperato in precedenza, per eliminare il colore vado nella “sottofinestra colore” e clicco su la X, quando il rettangolo è selezionato. Se i piani principali non sono semplici rettangoli, posso disegnarli con “tracciati e linee” . In questo caso sono senza colore.
Disegno due cubi. Uno in basso a sinistra e uno in alto a destra.
Dopo aver disegnato l’orizzonte e il punto di fuga, disegno i due quadrati (piani principali). Traccio una linea dall’angolo A del quadrato con , partendo dal punto di fuga, che duplico e sposto il nodo, in modo da far passare la linea per gli altri angoli. Sempre con la matita disegno la linea orizzontale che chiude la faccia superiore e quella verticale che chiude la faccia laterale. (Tengo premuto Ctrl per avere l’orizzontale e la verticale). Coloro con secchio
le nuove facce.
Nel cubo in alto ho eliminato le linee di costruzione della fuga. Selezionandole con il puntatore e riducendole fino allo spigolo del cubo con la freccetta laterale della selezione.
Disegno alcuni oggetti leggermente più complessi composti anche da più parti, adoperando sempre solo l’orizzonte, le linee di fuga e i piani principali.
Prima però voglio approfondire, sempre in maniera semplice (cioè non precisa come la prospettiva geometrica) la variazione della profondità lungo le linee di fuga.
Sposto dal piano allo spazio il teorema di Talete “un fascio di rette parallele intersecanti due rette trasversali (a b) determina su di esse classi di segmenti direttamente proporzionali (x:z = x1 : z1 ).
Se su una linea orizzontale a dispongo dei segmenti x, y (dove x è il doppio di y), adoperando un fascio di rette parallele che vanno al punto di fuga provvisorio P, posso avere sulle linee b e c, che intersecano il fascio di rette parallele, segmenti proporzionali a quelli predisposti sulla linea a.
Ecco un esempio pratico di come posso usare il metodo per ottenere un pavimento in prospettiva centrale. Con una linea di fuga nel punto P, messo ad una distanza dal margine del quadro uguale a quella dal punto di fuga al quadro stesso. Per quadro intendo il rettangolo nel quale inserisco il disegno prospettico.
Ora ho tutti gli elementi per disegnare in maniera intuitiva piani e volumi nello spazio.
Inizio con semplici volumi disegnati in prospettiva accidentale, con due punti di fuga. Per identificare la posizione del punto P, necessario per le distanze sulle linee di fuga.
Ecco un schema consigliato per prospettive (intuitive) con due punti di fuga.
Lo spigolo dell’oggetto da disegnare è coincidente con il PP, ciò vuol dire che vediamo il disegno con il nostro punto di vista di fronte allo spigolo.
I punti di fuga ( F1 e F2) li ho posti a un terzo e a due terzi di distanza dallo spigolo. I punti di misura delle profondità (P1 e P2) li ho posti a metà tra i punti di fuga e il punto principale.
Per il quadro non conviene superare la distanza tra i due punti P, l’altezza è influente.
Lo spigolo è alto 3,00 metri in quanto la distanza da terra all’orizzonte è di 1,50 metri (come abbiamo visto nella lezione relativa). Su di esso possiamo misurare le altezze che poi portiamo in fuga dove occorrono.
Poiché lo spigolo coincide con il quadro, posso portare in orizzontale la misura di tre metri alla base dello spigolo che riportata ai punti di misura mi proporziona un cubo di dimensioni metri 3x3x3, una specie di “edicola”.
Ho completato l’edicola (chiusa), mettendo a occhio la porta e le chiusure delle vetrine.
La scritta in prospettiva l’ho eseguita scrivendo una lettera alla volta. Partendo dalla G, ho ingrandito le altre lettere tra due linee di fuga al punto F1.
Ecco un quadro predisposto per rappresentare alcuni volumi cittadino, ho per questo abbassato la linea dell’orizzonte per avere altezze maggiori.
Ho iniziato mettendo uno spigolo alto sei metri (1/4 al di sotto della linea dell’orizzonte e 3/4 al di sopra. Posso adoperare anche la griglia per velocizzare le misure). Sull’orizzontale che parte dal piede dello spigolo ho messo dodici metri, la lunghezza della facciata in fuga F2. Con il punto P1 ho determinato dove finiscono i sei metri sulla linea di fuga a F2. Quindi con posso tracciare la parete. Posso eliminare anche lo spigolo provvisorio perché con Ctrl posso avere le linee verticali, oppure traccio prima la parete e poi elimino lo spigolo.
Tracciata la parete, ho predisposto le linee di fuga per l’altra facciata e la misura di 13,50 m.
Disegnata l’altra parete, predispongo le linee di fuga e di misura per un altro fabbricato, vicino al primo ma più alto di 6,00 metri (cioè il doppio del primo) e lungo 9 m. che aggiungo ai 13,50 del primo.
Predispongo la linea di fuga per l’altra parete, decidendo che la larghezza sia uguale a quella della prima parete disegnata. Le linee rosse incrociate e la verticale mi danno la lunghezza della nuova parete.
Disegno la nuova parete.
Completati i volumi principali dei due fabbricati posso ora passare a disegnare i dettagli (sempre con lo stesso metodo adoperato finora).
Per fare un portone al primo fabbricato, traccio il centro del lato sulla linea di misura e la larghezza (3,00 m.), sullo spigolo metto l’altezza (3,00 m.) e la linea d’imposta dell’arco (2,25 m.)
Per disegnare l’arco adopero il cerchio e nella barra di controllo degli strumenti scelgo il cerchio aperto (cioè l’arco). Dopo aver disegnato l’arco lo rettifico adoperando i nodi (che rimangono provvidenziali). Se per caso l’arco possiede un colore, annullo quest’ultimo nella sottofinestra “riempimento”, cliccando sulla X.
Per disegnare le finestre del primo piano, riporto in alto la linea di misura che divido in parti uguali e invio al punto P2. Le linee rosse verticali tracciate dal punto dove le linee P2 incontrano la linea della superficie (del fabbricato), mi danno la larghezza delle finestre. L’altezza la ricavo dalle linee rosse che vanno a F1.
Disegnate le finestre, posso anche colorare eliminando alcune linee di costruzione dei particolari.
Fine prima parte.
Continua la prossima settimana con L13
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