II parte – Prima lezione – La forma/funzione

Abbandoniamo per il momento le superfici. Con questa tecnica vedremo che un percorso, un movimento, un cammino… determinano una forma. Diremo allora che la forma scaturisce dalla funzione.

Questa tecnica grafica è anche cromatica, per cui useremo direttamente i colori e, considerando che dovremo seguire un percorso o un movimento, sarà opportuno adoperare i pennarelli a punta sottile o le matite colorate (possono anche non essere temperate continuamente, l’aumento dello spessore non inficia il risultato). Anche i pennarelli a punta larga o i colori a tempera (con pennello piccolo a punta) andranno bene per disegni di formato maggiore.

Possiamo concludere che la forma/funzione è simile a una tecnica pittorica, anche per la velocità di esecuzione.

Osserviamo la funzione alimentare di un albero. Se al di sotto della linea di terra, prendiamo dei punti a caso (A, B, C…) della radice, possiamo seguire il percorso della linfa fino alle foglie (1, 2, 3…)

Nell’applicazione non serve partire dalla radice ma dal posto dove vogliamo far crescere l’albero. Dico “crescere” perché vedremo l’albero nascere sotto ai nostri occhi e arricchirsi di foglie. Per completare l’albero occorrono 6746 foglie, tante sono su un albero vero. Non ci credi? …Prova a contarle.

Se aggiungiamo foglie lungo i rami, l’immagine migliora. Le linee sono spezzate perché seguono la biforcazione dei rami.

Con questa tecnica risulta chiara la personalizzazione degli elaborati. Infatti è quasi impossibile che due persone disegnino un albero uguale; anche adoperando gli stessi colori e ispirandosi allo stesso tipo, alla fine gli alberi saranno simili ma diversi. Così come accade nella natura dove, il clima, l’altitudine, il tipo di terreno… l’età distinguono tutte le forme vegetali appartenenti alla stessa specie.

Nell’esempio ho disegnato il percorso, la forma dell’albero è stata la conseguenza della funzione. Per completare occorre solo, alla fine del percorso, mettere le foglie senza la loro forma, basta una “macchiolina” perché sull’albero le foglie non le vediamo tutte ordinate e di fronte, ma in un insieme disordinato che costituisce la chioma.

Per i fili d’erba, partendo dal basso e andando velocemente verso l’alto, la forma è ancora più precisa perché la punta del filo viene più sottile (prova subito).

Anche un fiore può essere ben rappresentato con questa tecnica, così i fuochi d’artificio.

Anche la forma della fiamma deriva dall’andamento delle particelle che bruciano e vanno verso l’alto. Le onde del mare che sono formate dal movimento delle molecole d’acqua…

Il fuoco

Nel fuoco le linee rosse possono anche continuare con una linea grigia (fumo).

Il mare (con solo tre linee colorate)

Il vento solleva le foglie secche

In questa tecnica è possibile adoperare ambedue le mani, la più abile per il percorso l’altra per le foglie della chioma, per il filo di fumo…

E per finire, sempre con la tecnica esposta… Un omaggio alle ragazze del corso e alle visitatrici.

Le esercitazioni sono libere. prova anche con soggetti più complessi: l’incendio del bosco (prima gli alberi, poi stabilisci dove ha inizio l’incendio e fai camminare la fiammella che raggiunto un albero l’incendia); la barca o la nave nella tempesta, la battaglia navale, spaziale…

Buon lavoro.

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