Con questa settima lezione chiudo la prima parte del programma. Prima della seconda, ho deciso di iniziare da lunedì 22 p.v. il programma grafico Inkscape, avendo ricevuto alcune domande relative al programma stesso. Dal 29 riprenderò con la prima lezione della seconda parte, più una breve aggiunta relativa a Inkscape. Così fino alla fine delle lezioni, al termine delle quali dedicherò più tempo al programma grafico.
Tranne una prima parte dedicata alla presentazione del programma, inizierò con i disegni che ho eseguito per il corso. In tal modo sarà un duplicato delle esercitazioni, questa volta non con la penna o altro ma adoperando il computer. Questo rientra nello spirito del blog, dedicato poco alla teoria ma molto alla pratica.
La superficie nei tracciati
Questa è la lezione più semplice di tutto il corso, così anche l’esercitazione. Ciò non inficia il valore didattico, anzi si potrebbe dire che l’apprendimento semplificato permette di controllare bene il movimento della penna o della matita sul foglio. La ricerca delle immagini poi, anche attraverso il colore, contribuisce a evidenziare e migliorare le proprie capacità espressive.
L’idea di questa tecnica è venuta osservando alcune persone che, parlando a telefono, tracciano con la penna “ghirigori” su un foglio. Anche un mio preside aveva questa abitudine.
Il consiglio è di eseguire molte esercitazioni, sono semplici e veloci.
Il tracciato è un insieme di superfici e punti ottenuti da un’unica linea che, nel suo percorso, ritorna più volte su se stessa. Le superfici sono, ovviamente, quelle delimitate da un contorno, i punti sono determinati dall’intersezione della linea stessa. I punti possono essere semplici o doppi. Semplici quando la linea interseca se stessa una volta, doppi se si interseca due volte.
Così come la linea, il tracciato possiamo considerarlo chiuso o aperto. Quando è aperto, gli estremi dalla linea possono essere interni ( in una superficie), esterni ( fuori dal tracciato), o anche uno interno e uno esterno.
Tracciato chiuso Tracciato aperto
Il colore nei tracciati
Primo criterio: coloriamo prima le superfici esterne, poi le superfici più interne. In questo modo adoperiamo tre colori. Se esiste un quarto livello, ancora più interno, possiamo ripetere il primo colore, così poi il secondo, il terzo e poi di nuovo il primo…
Nei tracciati aperti il colore non può rispettare il primo criterio. Si nota facilmente.
Secondo criterio: coloriamo le superfici a catena, cioè quelle unite da un punto, con il primo colore, con il secondo colore le altre. In un tracciato chiuso esistono sempre solo due catene di superfici.
Nei tracciati aperti la seconda catena può essere irregolare.
I tracciati possono essere occasionali o prestabiliti. Nel primo caso possiamo, girando il foglio, trovare qualche soggetto (anche schematico, cioè come forma base). L’interpretazione è personale.
Nell’esempio del tracciato occasionale, notare i tre colorati in maniera tale da “sembrare”: il suonatore di chitarra, la lettura e un fiore.
Girare il foglio lentamente per trovare le immagini. Vedremo, alla fine del corso, che con Inkscape è facile girare direttamente il tracciato.
Quelli prestabiliti, ovvero progettati, sono a soggetto. Cercare con l’andamento della linea e delle superfici una forma base che può anche essere modificata. In questi tracciati non valgono i criteri di colore ma vanno colorati liberamente, per meglio rappresentare l’immagine della composizione, così come abbiamo visto in quelli “girati”.
Esempi di tracciati prestabiliti (chiusi) a soggetto.
IL BACIO
Esercitazione libera. Inizia da dove vuoi ma prova tutti i tipi di tracciato.
Foglio d’album, penna nera o matita e colori (matite colorate o pennarelli se i tracciati sono piccoli, tempere se grandi).
Da notare che l’immagine dei tracciati è simile a quella di una vetrata, formata da frammenti colorati.
Buon lavoro.
Che bella lezione:)
Grazie 🙂
Grazie a te della visita e per il commento.
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